Recensione: "Piccole confusioni di letto" di Emily Giffin

Anche questa volta recensirò una romance americana, ossia “Piccole confusioni di letto” (originale: “Something Borrowed”) di Emily Giffin. Volendo stendere un velo pietoso sulla traduzione italiana del titolo (l’originale “Something Borrowed” fa appunto riferimento alla famosa formula matrimoniale che sembra decisamente più azzeccata rispetto all’argomento trattato), questo libro ha ispirato anche il cinema, che ne ha tratto un film omonimo, con protagoniste Ginnifer Goodwin e Kate Hudson, purtroppo inedito ancora in Italia. Inoltre esiste anche un seguito a questa storia, “Something Blue” (in Italia “Antidoto per cuori solitari”) narrato dal punto di vista dell’altra protagonista, che conclude le vicende raccontate in questo romanzo.

imageCollana: Ed. Piemme Paperback Adulti

Serie: Bestseller

Traduttore:  Marco Zonetti e Linda Rosaschino

Pagine: 384

Data di pubblicazione: gennaio 2008

ISBN: 978-88-384-8833-7

Prezzo consigliato: € 10,50

Sinossi

Rachel e Darcy sono migliori amiche da sempre. Diverse come il giorno e la notte, ma proprio per questo inseparabili. Rachel la classica brava ragazza, magari un po’ chiusa e sognatrice. Quella che segue le regole e che fa sempre la cosa giusta. Darcy delle regole se ne frega, lei è nata con la camicia, rigorosamente firmata, e nella vita ha sempre avuto tutto ciò che voleva. Compreso Dex, che per il fidanzamento le ha regalato un diamante di quelli che difficilmente passano inosservati.Quindi, che Rachel finisca a letto con il futuro marito di Darcy non ha proprio senso. Eppure succede. E che l’attrazione tra loro sia irresistibile e, nonostante i buoni propositi, non riescano a stare lontani ha ancora meno senso. Eppure succede anche questo. È vero che in amore la logica lascia il tempo che trova, però questa volta Rachel sa di averla fatta grossa. Ma proprio quando il caos sembra ormai regnare sovrano, arriva uninatteso colpo di scena a rimescolare le carte, per la felicità di tutti. O quasi.

Prologo

La prima volta che ho pensato a quando avrei compiuto trent’anni ero in quinta elementare. La mia amica Darcy e io avevamo trovato sul retro dell’elenco telefonico un calendario perpetuo, di quelli con cui si può conoscere una qualsiasi data futura e, usando una piccola griglia, determinare in quale giorno della settimana cadrà. Così individuammo il nostro compleanno nell’anno successivo, il mio a maggio e il suo a settembre, Il mio cadeva di mercoledì mentre il suo di venerdì, quando il giorno dopo non ci sarebbe stata scuola. Una piccola vittoria, ma tipica da parte sua. Darcy era sempre la più fortunata delle due.  

Lo dico senza riserve, ho amato questo libro sin dalle prime pagine. E’ facile infatti (soprattutto per me) impersonarsi nella trentenne Rachel, una donna un po’ sfortunata in amore, che non è soddisfatta del suo lavoro e neanche del suo aspetto fisico a dirla tutta. Ed inoltre è arrivata al traguardo dei trenta senza un dolce marito e dei figli al suo fianco, come aveva immaginato sin da quando era piccola. A peggiorare tutta la situazione, la sua migliore amica, la bellissima Darcy, che fa il lavoro che più le piace e ha tutto ciò che vuole dalla vita, si sta per sposare con il suo fidanzato perfetto Dex. La loro è una di quelle amicizie che durano nel tempo seppure le due siano completamente diverse tra loro. Anche se è forte la sensazione che in realtà Rachel, inizialmente affascinata dalla personalità molto esuberante di Darcy non sia altro che dipendente da lei. Nel confronto tra le due, infatti, è sempre Rachel che perde, quando Darcy si appropria sempre di tutto: l’amico Ethan di entrambe che Darcy dice essere innamorato e interessato solo a lei (quando in realtà è con Rachel che sembra avere più legami e interessi), per non parlare dell’ammissione alla Notre Dame University, in cui Darcy riesca ad entrare (ma a cui rinuncerà strategicamente a favore di una vita più libera). Se Darcy rappresenta la festaiola per eccellenza, quella che si comporta come se avesse ancora venti anni, è Rachel l’amica seriosa e ligia delle regole che non fa mai un errore e non attira mai l’attenzione. Il momento del riscatto tra le due, però, arriva quando all’università Rachel incontra Dex, un suo attraente collega di Giurisprudenza, che sembra visibilmente interessato a lei. Ovviamente la ragazza, credendo di non essere abbastanza per lui, lo presenterà alla sua migliore amica, che non se lo lascia di certo sfuggire. Sette anni dopo, a ridosso del matrimonio con Darcy, Dex va a letto con Rachel, non resta a voi che scoprire quale amica sceglierà Dex.

Tra i personaggi secondari spicca sicuramente Ethan, l’amico fidato di Rachel che farà da “spalla su cui piangere” alla ragazza e che le dirà nero su bianco come andranno le cose, incitandola sempre a seguire il suo cuore (e a volte anche a proteggerlo dagli attacchi altrui). Invece ho letteralmente odiato Darcy, soprattutto nel finale del romanzo, tanto che la lettura del seguito (Something Blue) è stata molto lunga e tediosa. Tuttavia non posso dire che non fosse un personaggio ben scritto, come lo è anche Dex, il co-protagonista della vicenda, che a volte appariva come l’eroe senza macchia e a volte come l’antagonista di Rachel. Quest’ultima appare come la vera protagonista del romanzo, essendo tra l’altro la voce narrante dell’intera vicenda, con i suoi siparietti mentali in cui inscenava un processo nei suoi confronti per quello che aveva fatto a Darcy. 

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Se poi avete amato il libro, vi consiglio anche di vedere il film, che si scosta un po’ dalla trama originaria (sia per quanto riguarda le motivazioni dei personaggi, sia per le scene completamente diverse), ma che rimane un buon passatempo con ottimi attori (Kate Hudson è riuscita a farmi apprezzare un poco Darcy; Ginnifer che adoro; John Krasinski e il suo perfetto Ethan) e sullo sfondo della magnifica New York. 

Consigliato: a chi ama le romance narrate da una voce femminile o semplicemente a chi apprezza il genere chick lit. E’ sicuramente un’ottima lettura estiva sotto l’ombrellone.

Voto: imageimageimageimage

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