Au revoir #SALTO18: il mio Salone del Libro 2018

Au revoir #SALTO18: il mio Salone del Libro 2018

Buon venerdì, Petrichors!

Questo post ha tardato un po’ ad arrivare vuoi perché mi sono fatta riprendere dalla frenesia della quotidianità, vuoi perché il raffreddore e la stanchezza del weekend mi hanno lasciata distrutta per un paio di giorni. In questi giorni sono riuscita a condividere, però, una dozzina di foto che trovate spalmate nei vari social – @petrichorreads e pagina Facebook – e che in parte parlano della mia esperienza al Salone.

I ringraziamenti

Partiamo dai ringraziamenti, perché una esperienza del genere non può così bella senza qualcuno che la rende speciale. Grazie, intanto, ai miei compagni di avventura: quest’anno, oltre alle mitiche Tania di My Crea Bookish Kingdom e Martina di Liber Arcanus con cui ho condiviso di nuovo l’appartamento, c’erano Filippo e Simona direttamente dal mio corso di editoria. Grazie alle blogger che ho incontrato anche se per pochissimo tempo in molti casi, quest’anno ero molto più di corsa dell’anno scorso ma ho adorato anche solo salutarvi: la mia dear Anncleire di Please Another Book (love you, girl <3), le Belle di La Bella e il Cavaliere, le ragazze de Il Sospiro del Muflone, Ambra di ParanormalBooksLover, Maria Cristina di Chronicles of a Bookaholic, Chiara de Le Tazzine di Yoko, Denise di Reading is Believing, Pam di Catnip Design e Francesca di Le ore dietro ai libri. Sono convinta mi sia sfuggito qualcuno, ma un enorme abbraccio a tutte e seguitele che sono fantastiche!
Grazie anche agli autori che mi hanno lasciato una dedica nei loro libri: Eleonora Rossetti, con cui avevo già parlato un bel po’ e che sono stata felicissima di incontrare di persona; Francesca Caldiani; Alessia Coppola; e il mitico Luca Tarenzi, che deve assolutamente scrivere un saggio sul fantasy (sì, Luca, te lo ripeto anche qui! Ne abbiamo proprio bisogno!).
Grazie alle case editrici che mi hanno accolta come se fossi a casa, in particolare a La Corte Editore dove ormai passerei le ore volentieri, alla AbEditore che mi ha appesa al muro delle book blogger e con cui ho fatto una bellissima chiacchierata e alla Gainsworth Publishing che organizza sempre il più bel evento sul fantasy del Salone.
Grazie, infine, al Salone – al suo intero team – per essere sempre una certezza di bellezza e intrattenimento letterario. Le mie ore passate lì sono sempre tra le più belle dell’intero anno.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

Le mie giornate al Salone

La foto con la Torre di libri è ormai un must al Salone.

Come l’anno scorso per il Salone mi sono ritagliata giusto un weekend. 72 ore intensive di corsa e libri. In maniera più breve di così non saprei riassumere questa esperienza. Quello che non sempre si riesce a percepire del SalTo è che si cammina davvero tanto e si ha sempre troppo poco tempo per vedere tutto. Così, questo anno, ho deciso di andare anche il venerdì pomeriggio, subito dopo l’arrivo a Torino per guadagnare qualche ora in più.
Parecchi eventi mi aspettavano, ma in realtà, tra ritardi e altro sono riuscita solo a fare un giro sommario del Padiglione 2 e a vedere parte dell’incontro bellissimo sulle Signore del fantasticoMi sono un po’ emozionata mentre si parlava sia di Ursula K. Le Guin che di Shirley Jackson perché sono autrici che mi stanno molto a cuore e trattano tematiche molto contemporanee in contesti puramente fantastici. Ma c’è stato anche spazio per citare Marion Zimmer Bradley e il suo “Le nebbie di Avalon”, libro bellissimo tra l’altro non più in stampa.
Il Salone si è mostrato sin da subito più caotico dell’anno scorso. Vuoi la presenza dei Big e il conseguente raddoppio degli stand o semplicemente perché sono andata nelle ore più “calde” sembrava sempre di essere tantissimi. Ho questa immagine dell’anno scorso del sabato mattina con gli stand in preparazione e un irreale silenzio che regnava sul Lingotto. Beh, quest’anno l’ho letteralmente cancellata: c’era davvero tanta tanta gente sin dalle prime ore del mattino.

Una delle conseguenze è stata perdere alcuni incontri perché tra code varie bisognava mettersi in fila molto prima. Il sabato mattina, ad esempio, io e Tania siamo arrivate in super ritardo all’incontro sull’Urban Fantasy organizzato dalla Gainsworth Publishing con Luca Tarenzi, Aislinn, Helena Cornell e Julia Sienna. Anche quest’anno è stato un incontro imperdibile, pieno di appassionati del genere e ci hanno letteralmente buttato fuori dalla sala. Probabilmente avremmo potuto continuare ore e ore a parlare dei motivi per cui il fantasy è ancora davvero poco apprezzato in Italia. Certo, è uno degli incontri che vedrei volentieri ogni anno perché vengono fuori davvero tante idee e molti consigli. Avrò segnato già tre/quattro titoli da recuperare per approfondire e leggere buona letteratura. Qualche estratto lo trovate nei video riepilogo sui social che ho postato.
Finito l’incontro, io e Tania abbiamo iniziato un giro di case editrici molto fitto. Siamo passati da La Corte Editore, da Multiplayer, da Edizioni E/O (giusto per salutare la pila di “I fidanzati dell’inverno” che diminuiva ogni minuto di più), da AbEditore e poi via per tanti altri stand passando dal padiglione 1 al 4, dove si trovavano i piccoli editori. Qualche stand mi è sfuggito ma fortunatamente ne vedrò alcuni anche a Una Marina di Libri tra qualche settimana a Palermo, quindi tentavo anche di non appesantirmi troppo la borsa già carica.
Sono riuscita a partecipare all’incontro sui Social Media Manager, che è stato davvero molto interessante. È una carriera che mi incuriosisce parecchio, sopratutto perché un domani mi piacerebbe farla, e Davide Giansoldati ha spiegato gli aspetti basilari anche per una buona comunicazione e un utilizzo dei social ben riusciti. I piccoli consigli che ha dato mi torneranno sempre utili.

Un Salone con qualche polemica

Non è andato tutto perfettamente. Nella enorme macchina che è il Salone di Torino qualcosa si è inceppato ogni tanto. In primis i piccoli editori rimasti esclusi dagli spazi espositivi e poi riposizionati nel nuovo padiglione 4. Devo dire che se non fossi stata molto informata a riguardo e se non avessi osservato bene la mappa, sarebbe stato facile non trovarli. Era un padiglione separato dal resto e il cui accesso non era molto intuitivo. Enorme vantaggio, loro erano tra i pochi ad avere l’aria condizionata, ma in effetti hanno avuto enormi problemi di visibilità. Forse si poteva chiedere un piccolo sacrificio alle grandi case editrici o agli stand meno letterari perché fossero inseriti all’interno degli altri padiglioni. Non so, la macchina del Salone è gigantesca e mi immagino non sia facile riorganizzare tutto, ma l’anno scorso tutte quelle case editrici erano lì, mentre gli altri erano andati via.

Altra cosa: le file dei controlli. L’anno scorso i controlli di sicurezza erano così veloci che neanche li ricordo più così bene. Quest’anno, invece, hanno causato enormi ritardi. Ho sentito di espositori che entravano più tardi dei visitatori stessi, ma soprattutto ho notato che i controlli non sempre erano così accurati, nonostante la lunga fila. Molto spesso regnava un po’ la disorganizzazione e persino le informazioni erano vaghe. Tanto che, pur essendoci file per gli addetti stampa lo staff non me le ha sapute indicare, o la notizia che le bottigliette d’acqua non si potessero entrare era in realtà non proprio vera. Probabilmente per il prossimo anno ci vorrà un’organizzazione migliore anche per non far stare le persone sotto il sole o l’acqua per un’ora.

Il bottino

Ho già fatto un paio di foto al mio bottino e trovate persino un piccolo video con introduzioni e trame.
In generale i libri posizionati verticalmente erano quelli che già avevo e sono riuscita a fare autografare (de “Il cacciatore di ombre” di Eleonora Rossetti trovate anche la recensione qui). Tutto il resto, ossia ben 8 libri – uno per ora, “L’altra metà delle fiabe” di AbEditore è in quel di Catania, ma lo riavrò presto! – sono il mio bottino.
Con “Il segreto dei maghi” di Trudi Canavan ho terminato finalmente la trilogia. Mi dicono tutti che è bellissima ma considerato che era uscita da un po’ di tempo volevo completarla cartacea così da leggerla tutta in una volta.
Di La Corte Editore ho preso: Arkane, un fantasy francese parte di una duologia che si prospetta simile al Trono di Spade e mi incuriosisce davvero tanto; Vision, uno standalone scifi scritto da Alessia Coppola, che già solo per essere autoconclusivo avrà da parte mia infinito amore; The Last Girl 1 e 2, gentilissimo omaggio della casa editrice che recensirò prestissimo, si tratta di una trilogia distopica che tra l’altro verrà conclusa a breve in lingua italiana.
Da Gainsworth Publishing ho preso Di Metallo e di Stelle di Luca Tarenzi. Sono sempre rapita dalle parole di Luca durante le presentazioni sul fantasy e dovevo davvero leggere qualcosa di suo così ho dovuto prenderlo. L’edizione è bellissima e si parla di Leonardo da Vinci quindi vi lascio immaginare il grado di hype che ho raggiunto.
Da una piccola casa editrice che si chiama SuiGeneris ho preso anche “Antigone – Monologo per donna sola” che è un regalo sia per me che per mia madre. Tutte le estati passate ad andare a vedere le rappresentazioni greche e lo studio al liceo classico hanno lasciato il segno su di me e un amore incondizionato per i miti greci e latini. Vi consiglio comunque di dare un’occhiata al loro catalogo!

Che aggiungere? È stata un’altra esperienza magica che spero di replicare anche l’anno prossimo. Come dicevo prima di partire “Se vai al Salone e torni completamente soddisfatto, significa che quella dei libri è la tua strada” e l’ho sentito ancora di più in questa edizione.
E voi? Siete stati al Salone o vorreste andare prima o poi?
Aspetto i vostri commenti,

Lorena

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