News - J. K. Rowling e il manoscritto perduto... nell'armadio

News - J. K. Rowling e il manoscritto perduto... nell'armadio

J. K. Rowling ci aveva promesso una sorpresa per questo lunedì ed ecco arrivare la notizia di un suo manoscritto per ragazzi, una favola politica di cui aveva parlato in passato, che ha una storia alle spalle davvero particolare.

È la stessa autrice a raccontare le vicissitudini di questa favola a Christiane Amanpour, che l’ha intervistata per la CNN. Dopo averne parlato quasi due anni fa, elencandolo tra i suoi progetti futuri, questo manoscritto è finito per diventare un abito che la stessa autrice ha indossato per la sua festa dei 50 anni.

CHRISTIANE AMANPOUR: Ho letto che stai pensando di scrivere un libro politico per ragazzi.

J.K. ROWLING: Oh, in realtà è una favola…
Ma — Ti racconto questa cosa. Per il mio cinquantesimo compleanno il tema della festa, che ho organizzato ad Halloween, anche se non era davvero il mio compleanno, era “travestiti dal tuo personale incubo”. Mi sono travestita da manoscritto perduto. Ho scritto sul mio vestito la maggior parte di quel libro. Quindi quel romanzo, che non so ancora se mai pubblicherò, è al momento appeso nel mio armadio.

Durante l’intervista di cui potete leggere alcuni passi qui, c’è stato il tempo anche di parlare dell’associazione Lumos, che vede l’autrice impegnata nel sociale da quando incinta lesse una storia terrificante su un bambino imprigionato, ma anche delle sue più grandi paure – gli spazi troppo stretti – e del suo pseudonimo.

AMANPOUR: J.K. Rowling, perché le iniziali?
ROWLING: Oh, per colpa del mio editore, colui che ha pubblicato Harry Potter. Mi ha detto “Pensiamo che sia un libro in grado di attirare sia ragazzi che ragazze”, ho risposto “Oh, bene” e allora mi ha chiesto se potevano usare le mie iniziali. Perché, in sostanza, volevano farmi passare per un uomo. Ma ovviamente, tutto questo è durato neanche tre secondi – il che è stato fantastico. Non mi sto lamentando, ma il libro ha vinto un premio e ho avuto una enorme possibilità in America e un sacco di pubblicità. Così ho deciso di far conoscere il fatto che fossi una donna.
AMANPOUR: E sei anche un modello di donna forte. 
ROWLING: Sì, hai ragione. Mi piace anche J. K. … Penso che se avessi dovuto scegliere, non l’avrei scelto proprio per quella ragione. 
Ma sono grata al mio editore, se mi avesse detto di chiamarmi Rupert, probabilmente avrei voluto essere onesta con voi. Ma ora, mi piace avere uno pseudonimo, perché penso che sia quasi come una estensione, qualcosa simile ad un’identità e poi nella vita privata sono Jo Murray. Ed è bello che ci sia una buona separazione tra le due cose. 

 

Che ne pensate della storia del manoscritto perduto? Probabilmente ci piacerebbe anche se lo “pubblicasse” in formato vestito!

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