Recensione: "The Last Girl" di Joe Hart

Recensione: "The Last Girl" di Joe Hart
Buon martedì, Petrichors!
Iniziamo la settimana parlando di The Last Girl di Joe Hart, libro edito da La Corte Editore. Questo titolo mi ha incuriosita sin dalla sua uscita perché è un distopico e sapete che alla distopia non so mai dire di no. Fa parte di una trilogia di cui è già uscito il secondo volume tradotto e il cui terzo volume arriva a fine anno in italiano.
Pronti a tuffarvi in una America distopica alle prese con una grave epidemia che ha ridotto il numero delle donne?

 

Titolo: The Last Girl
Autore: Joe Hart
Traduttori:
Daniela Di Falco & Federico Ghirardi
Lingua: Italiano
Genere: Distopia
Casa Editrice:
La Corte Editore
Goodreads – Amazon
Ringrazio la casa editrice per questa copia da recensire.

Una misteriosa epidemia ha ridotto il numero di donne sulla terra a meno di 1.000.
Le sopravvissute sono state isolate e tenute rinchiuse in un centro scientifico e, da oltre vent’anni, vengono trattate come cavie. Zoey, che ha sempre vissuto da prigioniera è determinata a fuggire prima di essere sottoposta a dei successivi test dai quali nessuna è mai tornata.
La fuga sembra essere un’impresa impossibile e, in più, anche se avrà successo, Zoey non sa cosa la potrà aspettare fuori da quelle mura, in quel nuovo e inospitale mondo di cui non sa assolutamente nulla, se non le bugie con le quali è stata cresciuta.
Zoey, che potrebbe essere una delle ultime speranze di salvare l’umanità, sarà costretta così a tirare fuori una forza e una brutalità che non pensava di avere per salvare innanzitutto se stessa e provare a conquistarsi quella famiglia che non ha mai avuto.

Quanto vale una vita?

THE DOMINION TRILOGY

  1. The Last Girl 
  2. The Last Girl – #2 – Lo Spettacolo Finale, secondo volume della trilogia già tradotto.
  3. The First City, in arrivo in italiano entro fine anno.

 

RECENSIONE

 

«Ci sono prigioni di tutti i generi, Zoey, assumono ogni forma immaginabile. Non sono fatte solo di cemento, acciaio e pietra. Sono ovunque. E quando sfuggi a una, ce n’è sempre un’altra in attesa. Ma devi ricordare che il primo passo verso la libertà non sempre inizia forzando una serratura». Solleva una mano e le tocca una tempia. «Comincia qui».

 

TRAMA & PERSONAGGI

In un mondo sconvolto da una misteriosa epidemia che ha ridotto la nascita delle donne e quasi portato all’estinzione la popolazione, Zoey è una delle poche speranze per la razza umana. Chiusa dentro il complesso del NOA, una organizzazione governativa che vuole trovare una cura esaminando le giovani donne che intrappola e ruba alle sue famiglie, crede che presto arriverà la sua fine. All’età di ventuno anni avverrà la sua iniziazione e sarà libera di lasciare il NOA e andare in una zona protetta con i suoi genitori, che non ha mai conosciuto. O almeno così le vogliono far credere. Mano a mano che si avvicina la data del suo compleanno verrà a conoscenza di nuove verità e metterà in discussione sempre più tutto ciò che la circonda, dovendo trovare dentro di sé la forza e la brutalità per salvarsi da quell’inferno e per portare via anche le altre ragazze.

The Last Girl è una piccola scoperta: dietro a premesse forse non troppo originali nasconde una storia piena di azione e una protagonista che non si dimentica facilmente. Seguendo le sue vicende ci troviamo al limite dell’umanità, dove le donne sono imprigionate o vittime impotenti di un destino che le vede decimate. Joe Hart, da questo punto di vista, ha scritto un romanzo attuale dove grandi temi si incontrano e si scontrano. C’è il femminismo, l’amicizia, la lotta, la libertà, ma anche la prigionia, l’amore, la violenza, l’abbandono, l’ingiustizia e la sopravvivenza ad ogni costo. Forse il difetto più grande del romanzo sta proprio nel non mettere qualcosa in più per rendere la storia unica sin dall’inizio. Una scintilla di fantasia che avrebbe potuto farlo già risaltare rispetto agli altri.

Zoey è forse la mia protagonista preferita degli ultimi romanzi che ho letto. Ha in sé tante doti: gentile, intelligente, ma anche dura e decisa. Mi piace che, a differenza di tante altre eroine distopiche, sia ben certa che quella che sta vivendo è una finzione. Ne è consapevole sin dall’inizio del libro e fa di tutto per convincere anche gli altri che non devono fidarsi ciecamente di ciò che viene loro detto.
È un’eroina femminista, pronta a porgere l’altra guancia anche a chi si è dimostrato cattivo con lei ma è intrappolato nella sua stessa situazione. Certo, non vi aspettate che sia sempre clemente: è abbastanza intelligente per sapere che a volte l’unico modo per salvarsi è ricorrere alla violenza. Quanto vale una vita?, è il suo mantra lungo tutto il libro e molto spesso se lo chiederà per stabilire se ciò che sta facendo ha senso. Mi è piaciuto questo suo essere sempre in dubbio e anche la sua sanità mentale che spesso vacilla per via di ciò che si trova ad affrontare. È un personaggio fragile e forte al tempo stesso, una protagonista ben caratterizzata. Personalmente mi ha ricordata, per tanti motivi, Clarke di The 100 (la serie tv, non il libro dove è del tutto diversa), e quindi non ho potuto che adorarla tanto e tifare per lei.

Degli altri personaggi scopriamo ovviamente di meno, ma sono lo stesso molto interessanti. C’è Simon, il Custode di Zoey, la figura paterna che manca alla ragazza e colui che la protegge da tutto ciò che le può far male. Lee, il figlio di Simon, è invece il ragazzo di cui Zoey è innamorata. Il loro è un amore tenero, sbocciato da poco e che verrà messo alla prova più e più volte.
Ci sono anche le altre ragazze: Terra, la ragazza che presto farà l’iniziazione; Meeka, l’amica forte e combattiva; Lily, la dolce ragazzina di cui si occupa con amore Zoey; Rita, la ragazza scontrosa che la vuole morta e così via. Ognuna ha una caratteristica specifica e mi piace come siano diverse le une dalle altre.
Vale la pena menzionare anche Ian, Merrill, Tia, Eli, Chelsea e Newton, un gruppo che si rivelerà essere presto una nuova famiglia.

WORLD BUILDING

L’edificio del NOA è la claustrofobica ambientazione di gran parte dell’azione. Tra le sue mura vivono le ragazze insieme ai Custodi, ai loro figli e a coloro che fanno parte dell’Istituto di ricerca. Le ragazze, quasi le uniche donne presenti, sono costrette a leggere e rileggere la storia di ciò che è successo alla popolazione. Dopo che un misterioso virus aveva fatto diminuire le nascite delle donne, la popolazione è stata nettamente decimata dall’epidemia successiva. Non ci sono più tante nascite e le ragazze sono chiuse nella prigione “dorata” del NOA per la loro stessa salvezza.
Zoey, però, riuscirà a scappare e a vedere in prima persona l’America post-apocalittica piena di pericoli che si cela dietro le mura.
Da questo punto di vista, il world building di The Last Girl non è poi così originale. Molte domande rimangono senza risposta, ma in generale non c’è molto di nuovo o di difficilmente immaginabile. Forse per questo il WB è meno attrattivo del solito.

IL FINALE

La conclusione del libro è soddisfacente e apre spiragli interessanti per il futuro. Zoey ne esce cresciuta e con nuove consapevolezze. Mi è piaciuta proprio perché, nonostante sia interessata a continuare a leggere la trilogia, Joe Hart mette la parola fine all’intreccio del libro, lasciandoci con nuove premesse per ripartire con una storia nuova.

RIEPILOGANDO…

PRO
CONTRO
  • Stile
  • Tanta azione
  • Bei personaggi
  • Finale molto interessante
  • World Building non troppo originale
Ultima cosa, attenzione alla violenza presente nel romanzo: se non siete abituati e non vi piace leggere di azioni violente e simili, questo libro non fa per voi.
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