INDIPENDENTEMENTE » Recensione: "L'avvelenatrice" di Alexandre Dumas

INDIPENDENTEMENTE » Recensione: "L'avvelenatrice" di Alexandre Dumas
Buon martedì, Petrichors!
Torna “Indipendentemente”, la rubrica dedicata alle case editrici indipendenti italiane, con la recensione di un piccolo volumetto dalla grafica spettacolare curata nei minimi dettagli. Oggi vi parlerò, infatti, de “L’avvelenatrice”, il racconto storico di Alexandre Dumas dedicato ad una serial killer del XVII secolo. Parte della collana Piccoli Mondi – che vi consiglio di scoprire per intero, dato che personalmente li vorrei tutti – L’Avvelenatrice è un piccolo gioiello pubblicato da una giovane casa editrice milanese, la Abeditore. 

Titolo: L’avvelenatrice. Marie-Madeleine d’Aubray
Autore: Alexandre Dumas
Lingua: Italiano
Genere: Storico, Classico
Casa Editrice: Abeditore
Goodreads – Amazon

Prima di conoscere la fama grazie alle sue opere più celebri (Il Conte di Montecristo e I tre moschettieri) Alexandre Dumas si dedicò alla stesura di romanzi che narravano i crimini più efferati e storicamente noti.

L’avvelenatrice fa parte proprio dei suoi “Crimes célèbres” e racconta la storia della marchesa di Brinvillers, spietata serial-killer del XVII secolo che per rendiconto personale non si fece scrupolo di uccidere, avvelenandoli, parenti e conoscenti.

Le vicende della marchesa, del processo e della pena capitale che subì, magistralmente narrati da uno dei più grandi autori della letteratura universale.

LA CASA EDITRICE – ABEDITORE

ABEditore nasce per dare voce ad un sapere libero e aperto, al di là di ogni steccato ideologico, avendo come obiettivo un’immagine di cultura esistenzialmente decisiva ed umanamente affascinante. È per noi prioritario (in un mondo che può offrire in una sola giornata l’accesso ad una quantità di informazioni maggiore rispetto a quelle che cento anni fa venivano recepite nell’intero arco dell’esistenza) garantire la qualità di prodotti editoriali (letterari, musicali, discografici etc.) la cui validità sia vagliata e certificata dai nostri editor, esperti che contribuiscono in maniera determinante, con la loro passione e dedizione, alla costruzione del “progetto” ABEditore.
Riteniamo altresì importantissima la riproposizione dei testi meno noti di autori consacrati dalla Storia nonché la riscoperta di opere del passato ingiustamente sottratte all’attenzione del pubblico. Fondamentale per noi è poi l’assoluta correttezza e trasparenza nei rapporti con gli autori. Consideriamo la veste grafica dei nostri prodotti e l’uso di carte di assoluta qualità, un ulteriore punto di forza ed un importante indicatore del nostro modo di intendere la missione dell’Editore.

RECENSIONE

Dio riservò la creazione per la sola potenza divina ed abbandonò la distruzione alla potenza umana: ne risulta che l’uomo crede farsi uguale a Dio distruggendo. 

Marchesa di Brinvilliers, Marie-Madeleine d’Aubray è passata alla storia non per il suo lignaggio o per le sue doti di nobildonna, ma per i suoi numerosi omicidi. Dopo aver condotto una vita dissoluta e nonostante il matrimonio con il marchese di Brinvilliers, la Marchesa si legò al suo amante più noto il cavaliere Gaudin di Santa-Croce. Nella Parigi del 1600 era consentito avere amanti e il marito di certo non si oppose mai, ma lo fece il padre di Marie-Madeleine e poi i suoi fratelli. Furono proprio questi membri della sua famiglia a morire misteriosamente dopo una atroce agonia. All’inizio non si pensò di certo ad un avvelenamento ma quando Gaudin morì all’improvviso nel suo studio vennero trovate le confessioni dei delitti e le prove del coinvolgimento della Marchesa. Si aprì così il cosiddetto Affare dei veleni, un processo che scosse l’intera città e la corte, coinvolgendo più di quattrocento persone.

Dal mio Instagram @petrichorreads

Ne “L’Avvelenatrice”, che fa parte di una raccolta più ampia con omicidi celebri, Alexandre Dumas riprende quasi duecento anni dopo i documenti del processo e costruisce la sua storia partendo da essi. Ho trovato più coinvolgente l’inizio del resto del racconto: nei primi capitoli l’autore si prende più libertà e restituisce la sua idea dei fatti con una versione romanzata che mi è piaciuta molto. Un po’ più lento e pesante il continuo dove molto spesso vengono riportati i documenti storici e il ritmo è meno incalzante, visto che per la maggior parte riguarda il processo e la ricostruzione degli avvelenamenti.

La Marchesa descritta da Dumas è una donna ormai matura in cerca di soldi e probabilmente estremamente plagiata dall’amante Santa-Croce. È sadica, perché i crimini di cui è accusata sono di certo cruenti, ma al tempo stesso sembra quasi uscirne come una santa, redenta dai suoi stessi peccati. Non la conoscevo, non conoscevo neanche questo Affare dei veleni, ma la Marie-Madeleine mi ha affascinata molto come persona e personaggio. A vedere i fatti forse era essa stessa oppressa dalla società corrotta che l’aveva resa prima vittima e poi carnefice. Di certo l’Affare dei veleni fu un evento molto esteso e non solo lei venne coinvolta.
Proprio Gaudin, quello che poi fu davvero il preparatore dei veleni, è uno dei personaggi che più mi ha incuriosito e su cui avrei voluto sapere di più. Molti lo paragonano ad un aspirante conte di Montecristo per via della prigionia, ma di certo Dumas lo caratterizza così bene che meriterebbe un romanzo a parte.

Per essere il mio primo ‘assaggio’ di Alexandre Dumas sono rimasta molto soddisfatta. Mi è piaciuto lo stile, nonostante sia a volte ostico per via della scelta di un lessico d’epoca. Ho adorato anche il fatto che l’autore dia i suoi sottili giudizi lungo la narrazione quasi senza farli notare, ma lasciando all’arguto lettore la possibilità di scovarli. Ora direi che è arrivato il momento di leggere Il conte di Montecristo!

SULLA GRAFICA

Aggiungo un paragrafo ad hoc per la grafica perché questo piccolo libricino è curato molto più di tutti i libri che mi passano tra le mani. Come ho scritto sui canali social, solo per la grafica meriterebbe mille gocce e più. Oltre a contenere illustrazioni ci sono piccoli dettagli ovunque, persino la quarta che sembra una pagina di giornale. Un enorme applauso, quindi, alla Abeditore per aver realizzato un’edizione così bella e di pregio, da possedere assolutamente!

RIEPILOGANDO…

PRO
CONTRO
  • Classico poco conosciuto di un autore molto famoso
  • Rappresentazione molto fedele della realtà
  • Grafica bellissima ed edizione di pregio
  • Stile a volte ostico
  • Ritmo molto lento
  • Finale abbastanza deludente
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