Review Party » "Invictus" di Ryan Graudin

Review Party » "Invictus" di Ryan Graudin
Buon giovedì, Petrichors!
Il romanzo di oggi lo aspettavo con enorme curiosità. Vuoi perché tutti mi parlavano benissimo di Ryan Graudin, l’autrice tra l’altro di “Wolf by Wolf” (La ragazza del destino), vuoi perché parla di viaggi nel tempo. “Invictus”, uscito ieri per Mondadori, è stata davvero una bella scoperta piena di riferimenti ad altri film/libri/serie tv storici di fantascienza, ma anche con una storia appassionante.
Siete pronti a fare un salto nel tempo e scoprirlo?
Invictus. Il ragazzo nato fuori dal tempo
Autore: Ryan Graudin
Traduttore:
 Roberta Verde
Casa editrice: Mondadori
Genere: YA Time Travel
Prodotto fornito da Mondadori
Amazon.it – Goodreads

Voglio incontrare la storia faccia a faccia. Voglio essere il sangue che le scorre nelle vene, come la storia scorre nelle mie. Farway Gaius McCarthy non è un ragazzo come gli altri. Tutti lo considerano uno strano prodigio. Figlio di una viaggiatrice del tempo del 2354 d.C. e di un gladiatore dell’Antica Roma, la sua esistenza è un evento straordinario che al contempo distorce e infrange le leggi della natura. Perché Far è nato fuori dal tempo.

Ostinato, inquieto, dall’animo indomabile, il ragazzo fin da bambino ha un unico incontenibile desiderio: vivere l’esperienza frastornante di tuffarsi in epoche sempre diverse e provare quel miscuglio di vertigine, shock e déja-vu che solo incontrare la storia faccia a faccia può dare. Per questo studia per seguire le orme materne e diventare un documentatore, un viaggiatore del tempo che, per conto del governo, viene spedito nelle epoche passate a osservare e registrare gli eventi storici.

Subito dopo aver fallito, inspiegabilmente, l’esame finale del corso, Far viene contattato da un trafficante di opere d’arte che gli offre la possibilità di continuare a inseguire il suo sogno. Il ragazzo avrà a disposizione una macchina del tempo e, davanti a sé, secoli e secoli da esplorare. In cambio però dovrà mettere in piedi una squadra con la quale viaggiare clandestinamente di epoca in epoca per rubare oggetti e manufatti preziosi.

Un anno dopo, durante l’ennesima missione, dopo essere rimbalzati dall’Europa nazista all’America selvaggia di Davy Crockett al Vaticano michelangiolesco, Far e la sua squadra incappano in Eliot, una solitaria ragazza dalla pelle chiarissima e dalle origini misteriose che metterà in discussione l’esistenza stessa del ragazzo e di lì a poco trascinerà lui e i suoi amici in una missione pericolosissima nell’Antica Roma, dove la storia di Far ha avuto inizio. Una corsa disperata contro il tempo per impedire che il mondo si spenga. E con esso qualsiasi speranza per il futuro.

RECENSIONE

“Far voleva incontrare la storia faccia a faccia. Voleva essere il sangue che scorreva nelle sue vene, come lei scorreva nelle proprie. Far era un McCarthy, il figlio di una dei documentatori più amati della sua generazione. Ovunque andasse, il nome di Empra lo seguiva.”

TRAMA & PERSONAGGI

In una Roma del futuro che si chiama ormai Centrale, Farway McCarthy, un diciassettenne nato fuori dal tempo, si sta preparando al suo esame finale all’Accademia. Il suo sogno è quello di ripercorrere le orme della madre e viaggiare attraverso la storia per recuperare informazioni e arricchire la banca dati del Corpo dei viaggiatori del tempo. La sua bravura e il suo istinto gli permetterebbero l’impresa facilmente se non fosse che nella prova finale tutto va all’aria per un sabotaggio. Fuori dall’Accademia viene contattato da Lux, un personaggio losco e privo di scrupoli, che vuole assumerlo come ladro viaggiatore del tempo di opere d’arte. Far diventa così il capitano di una nave l’Invictus con una ciurma molto particolare: c’è la storica, la cugina Imogen dai capelli sempre colorati; c’è Gram, l’amico ingegnere amante dei cubi di Rubik; e c’è Priya, la giovane dottoressa di cui è innamorato. Sembra filare tutto liscio, un furto dopo un altro, se non fosse che sul Titanic spunta Eliot, una ragazza misteriosa che è pronta a sconvolgere la loro vita. Presto i ragazzi dell’Invictus scopriranno che non è Eliot la vera minaccia ma qualcosa molto più grande di loro che li sta inseguendo epoca dopo epoca.

“Invictus” di Ryan Graudin è una corsa contro il tempo piena di colpi di scena e con uno stile molto divertente. È il mio primo romanzo dell’autrice e davvero ho amato il suo modo di raccontare la storia e di far intrecciare le trame senza annoiare o far perdere il filo. C’è da dire che i libri sui viaggi nel tempo non sono mai semplici e non far quadrare le cose può capitare, ma la Graudin si destreggia perfettamente tra storia e fantascienza regalandoci uno standalone che piacerà molto agli amanti del genere. 

Essendo un romanzo di per sé particolare la voce narrante non è una sola e spesso crea continui cambi di prospettiva. Dove, inevitabilmente a causa della trama, Far è sempre il centro. Come personaggio devo dire che mi è piaciuto, pur non scatenando chissà quale simpatia o amore. È un giovane scanzonato, con la battuta pronta e un obiettivo grande, quello di viaggiare nel tempo e osservare la storia realizzarsi davanti ai suoi occhi. Il suo amore per Priya è totale, così che non esita a portarla con sé nelle avventure, ma ciò che lo spinge ancor di più è il voler scoprire cosa è successo alla madre quando era piccolo. Il suo pregio più grande? È pronto a sacrificare tutto pur di salvare coloro che ama.
Per quanto mi riguarda il personaggio che più ho preferito è stata Imogen, la storica un po’ buffa e tanto piena di vita che anima l’Invictus con le sue tinte per capelli. Il suo diario di bordo mi ha fatto ridere tanto, così come le sue disavventure amorose con Gram.

WORLD BUILDING

Forse la parte che un po’ mi è mancata è il World Building. Nel passato la Graudin è stata perfetta, fornendo descrizioni storiche accurate e frutto di una ricerca meticolosa. Ma nel “presente” dei nostri protagonisti a volte molto è stato solo accennato e non tutte le risposte sono state date. In uno standalone è davvero difficile dire tutto ma qualcosa in più me la sarei aspettata dalla Graudin che sembra essere bravissima nelle ambientazioni.
Di certo, però, la storia rivive nelle descrizioni e nei dettagli storici. Ogni epoca ha la sua ricostruzione e l’autrice ce le fa quasi rivivere, a volte facendoci ridere con osservazioni divertenti, altre volte facendoci riflettere. La puzza di una Roma dell’impero romano dove la gente si lavava poco o le strade erano piene di sporcizia. Il concerto dei musici del Titanic poco prima che affondi.
Inevitabili poi i riferimenti alle serie tv o ai film di fantascienza, come la classica frase di Doctor Who “It’s bigger on the inside” (“È più grande dentro”) che gli appassionati riconosceranno. Ma anche “Andiamo ad uccidere Hitler?” sempre della stessa serie.

IL FINALE

Non vi svelerò davvero come finisce, ma vi dirò che una conclusione c’è. Ne sono rimasta soddisfatta ed essendo questo un volume unico vale la pena di scoprirlo e divertirsi leggendo.

RIEPILOGANDO…

PRO
CONTRO
  • Viaggi nel tempo davvero ben studiati
  • Personaggi ben tratteggiati anche se non memorabili
  • Stile divertente e scorrevole
  • Standalone
  • Poco World Building nel “presente”
  • Protagonisti non memorabili
 

VOTO:  (in realtà più un 4.25)

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Leggete anche le altre tappe del Review Party, per scoprire di più su Invictus!

18/9 – My Crea Bookish Kingdom (https://mycreabookishkingdom.blogspot.com/) & Hook a Book (https://hookingbooks.blogspot.com/)

19/9 – Il tempo dei libri (https://iltempodeilibri.blogspot.com/) & Mille splendidi libri (http://www.sofiabarboni.com/)

20/9 – M/M e Dintorni, l’altro lato del romance (http://mmedintorni.blogspot.com/) & Petrichor (http://www.petrichor.it/)

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