Speciale #SalTo19 | Intervista a Gianni La Corte (La Corte Editore)

Speciale #SalTo19 | Intervista a Gianni La Corte (La Corte Editore)

Buon venerdì, Petrichors!

Ieri è iniziato il 32° Salone Internazionale del Libro di Torino. Per cinque giorni il capoluogo del Piemonte diventa il centro nevralgico della letteratura italiana e internazionale grazie ai numerosi ospiti e ai tanti editori che lo affollano.

Per iniziare questo mio speciale #SalTo19 ho deciso di proporvi un’intervista che ho avuto il piacere di fare un po’ di tempo fa ad un editore indipendente, Gianni La Corte di La Corte Editore. Un’intervista che sono sicura vi incuriosirà perché, come lettori, molto spesso conosciamo più i libri di coloro che lavorano dietro le quinte. Tra bilanci dell’editoria indipendente e commenti sulle attività della casa editrice, c’è stato il tempo anche di parlare di qualche prossima uscita fantasy e di fantascienza.
Curiosi di saperne di più?

Intervista all’editore di La Corte Editore,
Gianni La Corte

Grazie mille per questa opportunità e per avermi fatto visitare la redazione. L’anno scorso avete festeggiato il decimo anniversario della casa editrice. Quale è il bilancio di questi ormai 11 anni di attività? Deve essere stata una bella avventura!

La redazione

Grazie a te! È stata ed è un’avventura fantastica. In questi dieci anni abbiamo costruito tanto e siamo cresciuti tanto. Siamo partiti proprio da zero. Nel senso che dieci anni fa ho avuto l’idea, o meglio la follia, di aprire una casa editrice in questo particolare momento dell’editoria mondiale. Tutti mi dicevano: “No, non farlo, tutte le case editrici chiudono nei primi tre anni. Lascia stare”. Però con grande passione e con le idee molto chiare su cosa volevamo fare, lavorando anche tantissime ore al giorno, siamo riusciti ad ottenere i risultati che abbiamo. Sono contento perché in questi dieci anni siamo cresciuti tanto, abbiamo ormai quasi cento autori e un catalogo fantastico. Abbiamo sempre pubblicato sia autori nazionali molto importanti che autori internazionali straordinari. C’è un minimo comune denominatore quello che ho voluto mettere in questi anni: la qualità. I libri devono avere una qualità di fondo. Poi possono piacere o non piacere, è un gusto personale, ma il nostro marchio di fabbrica, la cosa che ci contraddistingue è il partire da un certo grado di qualità. Ma noi ci mettiamo tutta la nostra professionalità per poter proporre ai nostri lettori qualcosa che possa davvero emozionarli e appassionarli, fargli venire voglia di leggere un po’ la storia.

Ieri pensavo molto a questa cosa, che i vostri libri, parlando soprattutto per quelli di ragazzi, sono contraddistinti da una qualità: l’essere quasi di genere fluido. È difficile quasi categorizzarli in un solo genere. 

È uno dei nostri orgogli in questi anni, abbiamo lavorato tanto con i ragazzi, abbiamo portato tanti ragazzi a leggere. È stato bello vederli di anno in anno tornare a comprarci dei libri. Ed è successo alla fiera di Torino, anche alla Marina di Libri a Palermo, ma in tante altre fiere. Dicevano “Io non ho mai letto nessun libro, ma questo mi ha appassionato.” Ci tenevamo a proporre ai ragazzi cose che potessero divertirli, per ricordare che la lettura ogni tanto può essere anche divertimento, non solo obbligo o compito a scuola. Leggendo ci si può divertire e ci si può appassionare. Questo è stata una cosa che abbiamo sempre voluto fare con i ragazzi. Siamo contenti che ci continuino a scegliere, così come accade anche con gli adulti. 

Con gli adulti noto che c’è anche un tocco quasi da giallo/thriller. Non so se è anche un interesse personale.

Quando ho scelto di pubblicare queste quattro collane, che erano storico, thriller, fantastico, rosa. Ho in realtà scelto collane che vadano a toccare a 360° gradi quegli argomenti lì. Il fantastico va dalla fantascienza al fantasy, ad esempio, dal distopico al paranormal. Mentre il thriller va dal crime allo psicologico, al noir. Comunque erano tutti generi che mi piacevano molto, a me in primis. Secondo me bisogna lavorara su qualcosa che si conosce bene e quello è stato. La fetta di pubblico molto vasto degli adulti è stata più difficile da conquistare, perché il lettore di thriller è molto esigente. Ci abbiamo messo due/tre anni per conquistarli, per far conoscere i libri che pubblicavamo. Adesso la collana di thriller è forse quella che va più forte, che va meglio. Siamo molto contenti perché quest’anno ne usciranno di bellissimi. 

Io ho una rubrica che dedico agli editori indipendenti, Indipendentemente, e mi sono ritrovata anche a lavorare nell’editoria indipendente. Ma molto spesso come lettori non capita di conoscere bene questo mondo e porsi delle domande. Che significa essere editori indipendenti in Italia?

Significa che bisogna lavorare 97 ore al giorno, che bisogna camminare sempre sul filo e bisogna fare sempre molta attenzione. Bisogna lavorare con tutto il nostro coraggio e la nostra passione, ricordando anche quali sono le leggi del mercato. Noi pubblichiamo gli stessi generi in cui ci sono i Big, come Mondadori, Einaudi, Bompiani, Longanesi. Quindi è ovvio che siamo un po’ dei Davide contro Golia. Tra l’altro tra le case editrici delle nostre dimensioni forse siamo gli unici che fanno davvero un prodotto così di genere, cercando davvero di sgomitare con i grandi. Ormai da quattro anni abbiamo Messagerie come distributore. Ma aiuta soprattutto la qualità. Funziona la casa editrice se ci sono dei libri che vanno davvero, se i libri meritano di essere pubblicati. Bisogna ormai sgomitare e farsi spazio a poco a poco e speriamo di poter crescere sempre di più. L’unico modo che abbiamo per farlo è grazie a voi lettori. Penso che l’editoria indipendente sia una ricchezza del nostro paese e siamo orgogliosi di farne parte. Secondo me questo lavoro si può fare solo se c’è una forte passione e una forte motivazione che ti spinge. Io sono convinto di fare il lavoro più bello del mondo ed è una cosa che mi fa svegliare ogni mattina con la carica per andare a lavorare. Ma non bisogna dimenticare che è una azienda, che bisogna avere dei risultati. Quindi oltre alla parte più romantica, c’è davvero tanto lavoro. 

Molto spesso, come lettori, non sappiamo davvero quante persone lavorano dietro un testo. 

La scrittura è una cosa molto individuale, molto personale. Ma dal passaggio del manoscritto a libro, il lavoro diviene collettivo, di squadra. Sono davvero in tanti a lavorarci e ogni singolo giocatore conta tantissimo. 

Parlando, invece, delle novità. Cosa ci aspetta per questo 2019?

Quest’anno è un anno pieno. Abbiamo iniziato a programmare le uscite ad anni, siamo già arrivati a maggio 2020. Ma questo 2019 è un anno importante. Abbiamo pubblicato già da aprile dei libri bellissimi. Il 4 aprile è uscito Antonio Lanzetta con “Le colpe della notte”, che va un po’ a chiudere la trilogia che aveva iniziato con il “Buio dentro” e “I figli del male”, anche se ogni singolo romanzo può essere letto separatamente. Lanzetta continua a crescere come autore. È partito dal fantastico per ragazzi con “Warrior” e “Revolution”, che sono due dei nostri più grandi bestseller. Ad un certo punto ha poi voluto virare verso il genere thriller ed è andata molto bene.
È uscito poi un autore di cui sono particolarmente orgoglioso. L’ho corteggiato parecchio per averlo nella nostra casa editrice. Si chiama Jonathan Carroll. Dopo aver pubblicato con lui in passato “The ghost in love” e “La forza del leone”, stiamo andando a ripubblicare quello che è stato il suo primissimo romanzo. Scritto nel 1980, era uscito con Mondadori nel 2001. Abbiamo rifatto una nuova veste e una nuova traduzione. L’abbiamo riconfezionato, riportando in copertina le frasi di Stephen King e di Neil Gaiman, che hanno amato questo libro.
Sempre ad aprile sono usciti “Mondo in fiamme #2 – Requiem d’Acciaio” di Edoardo Stoppacciaro e “L’estate che cambiò tutto” di Beth Lewis, uno dei thriller più oscuri e inquietanti che potete leggere quest’anno. Lei è un’autrice che in Inghilterra è tra i super bestseller e ha una capacità di scavare a fondo nella psicologia dei personaggi. Dimenticatevi le cose leggere, lei è una che va nel profondo.
Con il salone del libro esce “Narcos” di Jeff Mariotte, una storia totalmente nuova che si connette alla serie televisiva di Netflix. È un onore poter lavorare con un marchio così importante ed una storia così importante. Esce anche un thriller psicologico dal nome “Crash” e un romanzo storico dal titolo “Le donne coraggiose”, che parla di donne che hanno vissuto durante la seconda guerra mondiale. 

E per quanto riguarda il fantastico? So che c’è in arrivo anche il secondo libro di Arkane.

Le tre novità per il #SalTo19

Il secondo libro di Arkane arriva tra la fine di questo anno e l’inizio del prossimo. Esce con l’inizio del Salone del libro di Torino un’autrice molto brava, Ilaria Varese, il suo primo romanzo si intitola “Luna d’Inverno”Poi esce in anteprima di sole cento copie al Salone un libro molto particolare, Rehema Rosazza con il suo “Adventure”, che parla di piratesse donne che solcano i cieli. E al Salone porteremo altre anteprime, come il distopico “Cavie” di Liliana Marchesi che esce a settembre. Ci piace che i lettori abbiano l’opportunità di avere qualcosa che ancora non c’è, un dare qualcosa che faccia davvero vivere l’esperienza del salone del libro. Perché diventa qualcosa di unico.
A tutti i lettori di Joe Hart, l’autore della serie di The Last Girl, vogliamo dare una notizia: all’inizio del prossimo anno uscirà il suo nuovo libro che è slegato alla serie. Si chiama in inglese Obscura, ma ancora non abbiamo scelto il titolo in italiano. Sei la prima a cui lo stiamo dicendo.
Vi aspettiamo al Salone del Libro e, soprattutto, in libreria. Leggeteci in qualsiasi formato e fateci sapere che cosa ne pensate.

Trovate La Corte Editore al Padiglione 2 Stand G100-H101. Sui loro canali social potete anche scoprire gli autori presenti per farvi autografare i libri.

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